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NEGATO IL DIRITTO ALL’ESONERO DAL PAGAMENTO DELL’IMPOSTA DI SOGGIORNO A COPPIA DI DISABILI.
Nota struttura alberghiera del comune di Olbia nega l’esenzione dal pagamento dell’imposta di soggiorno ad una coppia di disabili con handicap grave.
Convinti di aver subito un’ingiustizia hanno deciso di denunciare il fatto. Giulia e Giovanni, portatori di handicap in situazione di gravità, dopo aver pernottato 4 giorni in un noto residence di Olbia sono stati costretti a pagare l’imposta di soggiorno nonostante il regolamento Comunale preveda per i disabili e loro accompagnatori l’esenzione dal pagamento della stessa.
“Ho contattato la vostra Associazione – racconta Giulia – per segnalare una condotta illegittima con la speranza di un vostro intervento affinché quello che è accaduto a noi non succeda più. Nonostante avessimo entrambi i verbali di invalidità e handicap grave che attestano la nostra disabilità, io e mio marito siamo stati costretti a pagare l’imposta di soggiorno senza aver la possibilità di esibire tali certificazioni dicendoci che il Comune di Olbia prevede il pagamento anche per i disabili”
L’Ufficio ANMIC Antidiscriminazione ha immediatamente contattato la struttura alberghiera in questione chiedendo la tempestiva restituzione di quanto indebitamente ricevuto dalla coppia.
L’imposta di soggiorno infatti, è regolamentata dall’articolo 4 del Decreto Legislativo n. 23 del 14 marzo 2011. Sia l’importo che i dettagli relativi al regolamento e alle esenzioni sono demandati alla regolamentazione dei singoli Comuni. Il regolamento comunale di Olbia sull’imposta di soggiorno prevede all’articolo 5 l’esonero per i portatori di handicap e loro accompagnatori.
La struttura alberghiera, a seguito del nostro intervento, ha provveduto tempestivamente a restituire la somma ricevuta a Giulia e Giovanni scusandosi per l’inconveniente accaduto.
“Il vostro intervento è stato fondamentale – afferma Giovanni -. Non è tanto una questione meramente economica, quanto una questione di principio perché è la legge che prevede questo diritto per le persone disabili e questo diritto deve essere garantito dalle strutture ricettive; spero vivamente che da ora in poi nessun altro portatore di handicap sia costretto a pagare l’imposta di soggiorno in questo e negli altri residence”
GARANTITO IL DIRITTO AL PROSEGUIMENTO DEL CORSO FORMATIVO PER RAGAZZO AUTISTICO
Il Centro di Formazione Professionale “Simonetta Tosi”di Roma esclude un ragazzo autistico dal centro di formazione in quanto ingiustamente ritenuto“non adatto al percorso formativo”.
Convinta di subire un comportamento fortemente discriminatorio ha deciso di denunciare il fatto.
Paolo, ragazzo invalido al 100% con disturbo dello spettro autistico ad alto funzionamento frequenta da circa 2 anni il Centro di Formazione “Simonetta Tosi” di Roma.
Nel mese di Marzo del 2022, la madre ha ricevuto una telefonata da parte della tutor di Paolo che le comunicava che il Collegio Docenti aveva deliberato l’esclusione dello studente dalla futura partecipazione al corso di formazione poiché, a detta loro, incapace di sottostare alle regole del gruppo classe.
“Mi sono rivolta all’ANMIC nella speranza che l’Associazione possa chiedere conto di tale condotta e possa far emergere questa ingiustizia affinché le persone più svantaggiate non siano più discriminate, a maggior ragione se si tratta di strutture che dovrebbero sostenerle. Questo Centro di Formazione ha infatti come obiettivo l’inserimento lavorativo di ragazzi disabili ed è finanziato con risorse pubbliche”
L’Ufficio ANMIC Antidiscriminazione ha contattato il Centro di Formazione chiedendo il proseguimento del percorso di formazione di Paolo in quanto non sussistono ragioni valide per la sua esclusione. Paolo, in virtù della sua patologia, può presentare senz’altro delle difficoltà dal punto di vista adattivo, le quali però non dovrebbero pregiudicare la sua frequenza all’interno della scuola data anche la specificità del percorso, rivolto proprio a ragazzi con diverse disabilità.
A sostegno di quanto esposto nella lettera inoltrata al Centro di Formazione, l’Ufficio ANMIC Antidiscriminazione ha allegato una certificazione emessa dalla neuropsichiatra ASL di riferimento che attesta la presenza di tutti i requisiti necessari al proseguimento del percorso formativo.
Inoltre gli operatori dell’Ufficio hanno suggerito a Franca di fare una richiesta di accesso agli atti al fine di verificare se sussista o meno una vera e propria delibera formale di esclusione del figlio.
Il Centro di Formazione, sollecitato dalla richiesta inoltrata da Anmic e dalle pressioni del genitore, ha provveduto in poco tempo a convocare la famiglia di Paolo confermando l’iscrizione del figlio per il successivo anno di corso, inserendo nella programmazione anche tirocini formativi.
“Il vostro supporto, la pressione esercitata dal vostro Ufficio – racconta Franca - sono stati decisivi. Vi ringrazio vivamente perché poche settimane dopo la vostra lettera indirizzata alla scuola e la richiesta di accesso agli atti, il Centro di formazione ci ha convocati confermando l’iscrizione di Paolo al corso che inizierà questo autunno”
Grazie all’intervento immediato dell’Ufficio ANMIC Antidiscriminazione Paolo potrà continuare a godere dei benefici che questa esperienza formativa può offrirgli, sia dal punto di vista del rafforzamento delle autonomie cognitive sia dal punto di vista relazionale ed ambientale.
ALUNNA DISABILE ESCLUSA DALLA EX ALTERNANZA SCUOLA - LAVORO. L'INTERVENTO DI ANMIC
MANCA L'ASSISTENZA SPECIALISTICA:BAMBINO DISABILE ESCLUSO DAL CAMPO ESTIVO. L'INTERVENTO DI ANMIC
DISABILE PRIGIONIERA IN CASA SUA. QUANDO UN ALLOGGIO POPOLARE DIVENTA NON ACCESSIBILE
OPERAIO DISABILE DISCRIMINATO SUL POSTO DI LAVORO: FERMA DENUNCIA DI ANMIC
DOCENTE DISABILE DISCRIMINATA: ANMIC RISOLVE IL CASO
DISABILITA' E IVA AGEVOLATA: UN DIRITTO ANCORA UNA VOLTA NEGATO
Chiara, disabile discriminata al concerto dei Maneskin
Ancora ostacoli al godimento della vita sociale per i cittadini disabili
STADIO “GIUSEPPE MEAZZA” INACCESSIBILE AI DISABILI
Disabili discriminati nelle città non accessibili: Basta barriere!!
Abbiamo bisogno di voi per fare giustizia!
Il caso della ferrari parcheggiata nel posto disabili a milano
Il Trust a confronto con altri strumenti di protezione: elementi innovativi e criticità
Disabilità e "Diritto a non nascere se non sano"
Patenti speciali e idennità di accompagnamento - 20 luglio 2016
Discriminazione delle persone con disabilità e turismo assai poco accessibile - 8 luglio 2016
ANMIC: nasce l'ufficio contro la discriminazione delle persone con disabilità - 1 aprile 2016
Disabili discriminati nei pubblici concorsi: una storia infinita - 25 maggio 2016
STADIO “GIUSEPPE MEAZZA” INACCESSIBILE AI DISABILI CON CAPACITA’ DI DEAMBULAZIONE RIDOTTA.
Numerose le segnalazioni ricevute dall’Ufficio Antidiscriminazione da parte di cittadini disabili che, nonostante siano in possesso di regolare biglietto d’ingresso, lamentano l’impossibilità di accedere con l’ausilio delle stampelle o di tripodi all’interno dello stadio San Siro di Milano, per seguire le partite di Inter e Milan.
Il regolamento d’uso dell’impianto infatti prevede il divieto di “introdurre, senza il preventivo assenso degli stewards addetti al filtraggio […..] stampelle ed altri accessori od ausili; gli stewards, in presenza di elementi che facciano fondatamente ritenere possibile la destinazione ad usi impropri di tali oggetti potranno denegare l’assenso.
L’accesso è quindi rimesso alla discrezionalità degli addetti alla sicurezza, i quali, il più delle volte, negano l’ingresso alle persone che necessitano delle stampelle per deambulare autonomamente.
A seguito di numerose segnalazioni ricevute, l’Ufficio Antidiscriminazione ha immediatamente inoltrato una lettera alle società di Inter e Milan facendo presente che si tratta di una prassi discriminatoria nei confronti di persone con disabilità e non solo (poliomielitici, infortunati, etc, etc) che possono deambulare esclusivamente con stampelle e che dovrebbero avere il diritto di accedere all’interno dello stadio pagando regolare biglietto d’ingresso.
E’ stato inoltre evidenziato che i regolamenti d’uso di altri stadi italiani come lo stadio “Renato Dall’Ara di Bologna” o lo stadio “Diego Armando Maradona” di Napoli sono stati soggetti a deroghe e/o integrazioni al fine di garantire la fruizione degli eventi sportivi ai cittadini disabili che possono deambulare esclusivamente con le stampelle o con tripodi.
Nella speranza che anche il regolamento d’Uso dello Stadio Meazza possa essere modificato al fine di garantire il diritto di accessibilità di tutti i cittadini disabili, Anmic continuerà a vigilare con attenzione su tale questione e sarà sempre in prima linea nella lotta alle condotte discriminatorie perpetrate a danno delle persone disabili per i quali deve essere garantita “la piena ed effettiva partecipazione ed inclusione nella società”, così come sancito nei principi generali della Convenzione ONU del 2006 sui diritti delle persone con disabilità.