ANMIC CONTRO LE DISCRIMINAZIONI: CONTINUA L’IMPEGNO DELL’ASSOCIAZIONE A FIANCO DELLE PERSONE DISABILI
Lo sportello Antidiscriminazioni dell’Associazione continua la sua attività ed il numero verde è sempre più caldo. Nei mesi estivi è aumentato il caso di segnalazioni relative alla “vita sociale e relazione con i cittadini”. Di queste, una giunge da Cagliari e vede negare ad una donna disabile, con problemi di deambulazione, la possibilità di accedere ad una grossa sala cinematografica del posto (Il The Space.)
La Sig.ra M. spiega all’operatore che l’ascensore apre direttamente sulle sale da cui è composto il cinema. La problematica però è relativa al fatto che dal primo al secondo piano l’elevatore può essere chiamato solo con l’aiuto del personale, poiché i comandi interni non permettono l’operazione.
Dunque, una volta che il disabile grazie all’ascensore è giunto dal piano terra al primo piano dovrà, tramite citofono interno, contattare l’operatore, il quale permetterà il raggiungimento del piano superiore.
Tutto questo meccanismo, certamente poco funzionale, da mesi è reso impraticabile poiché il citofono posto all’interno del montacarichi risulta essere guasto da novembre. Al disabile viene, così, negata completamente la possibilità di accesso autonomo alle sale presenti al piano secondo e dunque la facoltà di scelta in merito ai film proiettati.
È da specificare, inoltre, che la biglietteria del cinema, a causa lavori interni alla struttura, è stata posta al secondo piano; di conseguenza, la persona invalida per comprare il biglietto necessiterà di un accompagnatore.
Data la situazione surreale, l’Ufficio Antidiscriminazione ha contattato la sede Anmic di Cagliari, la quale si è messa in moto per risolvere al più presto la spiacevole questione.
Un altro caso significativo, che ci è stato segnalato prima di andare in stampa è quello di un ragazzo disabile grave, minorenne, che si è recato a Maranello con i genitori per vedere i piloti di Formula Uno, pagando il regolare biglietto di € 150, ma gli è stata negata la possibilità di stare nell’area individuata per l’incontro con i piloti perché non era in carrozzina. Ebbene si, gli addetti alla sicurezza pare che avessero disposizione di fare accedere lee carrozzine e quindi il giovane disabile, gravissimo ma deambulante non rispondeva ai loro “cliché” di portatore di handicap. Solo dopo molte insistenze del padre il ragazzo è stato ammesso ma il genitore è stato fatto uscire, ovviamente con gravi rischi per il ragazzo, che non è autonomo e quindi quella che doveva essere una giornata di festa si è trasformata in un’occasione di grande amarezza che il ragazzo, purtroppo, non dimenticherà.
Anmic si è schierata con i genitori del ragazzo disabile scrivendo all’organizzazione di Maranello per prendere contatti con i responsabili in modo da trovare un modo per porre rimedio all’accaduto e fare in modo che certe situazioni non si ripetano.
Purtroppo i comportamenti discriminatori, e certamente incivili, nei confronti dei disabili sono affare di tutti i giorni.
Anche rispetto al caso tristemente noto della Ferrari parcheggiata nel posto dei disabili a Milano Anmic ha preso posizione con una ferma dichiarazione del presidente Pagano:”
È un bruttissimo episodio, l'ennesimo, che segnala come ormai l'arroganza ed inciviltà nei confronti dei cittadini più indifesi, come quelli disabili, abbia raggiunto ormai un limite inaccettabile.
“Il caso denunciato dal Corriere della Sera di un imprenditore che non solo ha parcheggiato la sua Ferrari a cavallo di due posteggi per disabili, ma alla richiesta di spostarsi da parte del padre di un ragazzo con grave handicap lo avrebbe persino spintonato e gli avrebbe detto - io me ne frego di te-, ben rappresenta il degrado di una società dove la discriminazione è purtroppo raramente punita. Noi come Anmic crediamo che insieme alle battaglie culturali per la piena inclusione e le pari opportunità occorra portare avanti, più concretamente, anche decise azioni legali contro gli autori di questi gesti odiosi. Condannare non basta, avvieremo azioni legali contro il protagonista di questo brutto episodio che segue purtroppo di solo un mese l’altro caso del cartello di offese a un disabile in un parcheggio. Non basta scusarsi, dobbiamo far sì che la legge contro le discriminazioni cominci a funzionare da deterrente contro l’inciviltà”
Fa riflettere il fatto che giornalmente arrivino segnalazioni che testimoniano quanto pesano le barriere culturali nel percorso di inclusione delle persone disabili, nonostante che a livello sia nazionale che europeo sia in atto un’azione costante per mettere fine alle discriminazioni.
In ottobre il secondo Manifesto delle Donne e della Ragazze con Disabilità è stato posto all’attenzione del Forum Europeo della Disabilità. Si tratta di uno strumento importante per le donne disabili in tutt’Europa ed è stato ampliato a seguito della pubblicazione della Convenzione ONU dei diritti per le persone con disabilità, il piano strategico dell’UE per le persone con disabilità 2010-2020 e il patto di eguaglianza di genere dell’Unione 2011-2020.
: “Le donne con disabilità si trovano ancora ai margini dei diritti umani e continuano ad avere una posizione di svantaggio nella società”. Secondo il manifesto lo stato in cui versano le donne disabili “è peggiore di quello degli uomini. Per combattere questo l’EDF si pone come obiettivo “un impegno stabile e fermo nel campo del gender, un impegno a lottare non solo contro la discriminazione internazionale basata sulla disabilità e il sesso, ma anche un impegno a favore della spinta alla creazione di un progresso politico” che possa trasformare i passi avanti che sono stati compiuti in “politiche di uguaglianza per combattere le discriminazioni multiple”.
Purtroppo i principi generali racchiusi nelle norme e nei documenti si scontrano continuamente con l’ignoranza, l’arroganza e l’indifferenza di chi pensa che la disabilità non sia un suo problema.
E’ necessario portare avanti un’azione culturale forte che deve iniziare nelle scuola, vero punto di partenza per una politica di inclusione: dobbiamo formare i giovani sin dai banchi di scuola, perché siano domani cittadini consapevoli e persone migliori